Failtè

FAILTE'

domenica 16 dicembre 2012

BIBLIOGRAFIA TOLKIENIANA XLV PARTE


Eccoci all’appuntamento settimanale con la bibliografia. Terminato il ciclo delle opere di Tolkien, e di quelle a lui dedicate, pubblicate in Italia, e ad Oxford sino ad oggi, nonché le opere e le poesie scritte, edite, tradotte o con contributi di Tolkien pubblicate in Gran Bretagna, iniziamo oggi la bibliografia relativa alle opere e poesie scritte, edite, tradotte o con contributi di Tolkien, pubblicate negli U.S.A.
Proseguiamo con il periodo compreso tra il 1990 ed il1991.
La mia bibliografia completa (non solo Italiana) relativa al periodo dal 1966 al 2000 è inclusa nell'interessantissimo libro: "Introduzione a Tolkien" a cura di Franco Manni con illustrazioni di Lorenzo G. Daniele.
Simonelli Editore Milano http://www.simonel.com/ - ISBN 88-86792-39-5 - Pagine 492 - € 25,00
NB: La bibliografia più completa, di tutto ciò che riguarda Tolkien, viene pubblicata periodicamente sulla rivista Endore -
http://www.endore.it/, sempre a cura del nostro instancabile Franco Manni


BIBLIOGRAFIA
1990, THE COMPLETE GUIDE TO MIDDLE-HEARTH: FROM THE HOBBIT TO THE SILMARILLION, Ballantine Books - New York.

1990, J.R.R. TOLKIEN: THE HOBBIT AND THE COMPLETE LORD OF THE RINGS, THE FELLOWSHIP OF THE RING, THE TWO TOWERS, THE RETURN OF THE KING, in cofanetto, Ballantine Books - New York.

1990, BILBO'S LAST SONG, edizione economica, illustrazioni di Pauline Baynes, 32 pp. , 25.4 x 20.0 cm., Dragonfly Books - Alfred A. Knopf, New York.

1990, BILBO'S LAST SONG, illustrazioni a colori di Pauline Baynes, 32 pp. , 25.3 x 20.3 cm., 10.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1990, THE WAR OF THE RING, edito da Christopher Tolkien, illustrato da Alan Lee, xii, 484 pp. , 21.9 x 14.0 cm., 18.500 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1990, THE J.R.R. TOLKIEN CALENDAR, disegni di Ted Nasmith, Ballantine Books, New York.

1991, THE FATHER CHRISTMAS LETTERS, edito da Baillie Tolkien, illustrato, Houghton Mifflin Company, Boston.

1991, FARMER GILES OF HAM, nuova edizione, illustrato da Roger Garland, xii, 84 pp., 19.6 x 12.9 cm., 5000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1991, SMITH OF WOTTON MAJOR, illustrazioni di Roger Garland, x, 86 pp. , 19.6 x 12.9 cm., 5.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1991, THE ADVENTURES OF TOM BOMBADIL, illustrazioni di Roger Garland, xiv, 82 pp. , 19.6 x 12.9 cm., 5.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1991, THE LORD OF THE RINGS, edizione commerciale, illustrazioni di Alan Lee, 1200 pp. , 24.5 x 16.2 cm., 25.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1991, THE LORD OF THE RINGS, edizione limitata, illustrazioni di Alan Lee, 250 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1991, THE J.R.R. TOLKIEN CALENDAR, disegni di John Howe, Ballantine Books, New York.


lunedì 26 novembre 2012

CITAZIONE DELLA SETTIMANA: Vanagloria


«A onor del vero, più si diventa vecchi e più ci si accorge che Aristotele e gli altri filosofi antichi erano dei veri saggi; io stesso, nella mia vita, ho cercato gloria e riconoscimenti, ma alla fine del mio percorso posso dichiarare, con la mano sul cuore, che non esiste nessuna gloria (neppure la stessa vita) valevole di essere acquisita e tenuta a prezzo della rinuncia alla propria dignità.».


Il signore di Ballantrae in “Il signore di Ballantrae”, di Robert. L. Stevenson, prima edizione italiana: Edizione Rosa e Ballo Editori, Milano, 1944





BIBLIOGRAFIA TOLKIENIANA XLIV PARTE


Eccoci all’appuntamento settimanale con la bibliografia. Terminato il ciclo delle opere di Tolkien, e di quelle a lui dedicate, pubblicate in Italia, e ad Oxford sino ad oggi, nonché le opere e le poesie scritte, edite, tradotte o con contributi di Tolkien pubblicate in Gran Bretagna, iniziamo oggi la bibliografia relativa alle opere e poesie scritte, edite, tradotte o con contributi di Tolkien, pubblicate negli U.S.A.
Proseguiamo con il periodo compreso tra il 1988 ed il1989.
La mia bibliografia completa (non solo Italiana) relativa al periodo dal 1966 al 2000 è inclusa nell'interessantissimo libro: "Introduzione a Tolkien" a cura di Franco Manni con illustrazioni di Lorenzo G. Daniele.
Simonelli Editore Milano http://www.simonel.com/ - ISBN 88-86792-39-5 - Pagine 492 - € 25,00
NB: La bibliografia più completa, di tutto ciò che riguarda Tolkien, viene pubblicata periodicamente sulla rivista Endore -
http://www.endore.it/, sempre a cura del nostro instancabile Franco Manni


BIBLIOGRAFIA
1988, THE TWO TOWERS, BEING THE SECOND PART OF THE LORD OF THE RINGS, edizione economica, riveduta, illustrazioni dell’ autore, 360 pp., 20.9 x 13.5 cm., 40.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1988, THE 1988 J.R.R TOLKIEN CALENDAR, immagini di Roger Garland, John Howe e Ted Nasmith, Ballantine Books, New York.

1988, THE ANNOTATED HOBBIT, edizione annotata, introduzione e note di Douglas A. Anderson, illustrato dall’ autore, xii, 340 pp. , 27.7 x 21.6 cm., 30.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1988, THE FELLOWSHIP OF THE RING, BEING THE FIRST PART OF THE LORD OF THE RINGS, edizione economica, riveduta, illustrazioni dell’ autore, viii, 424 pp. , 20.9 x 13.5 cm., 40.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1988, THE HOBBIT or There and Back Again, nuova edizione, xiv, 306 pp., 17.4 x 10.5 cm, Ballantine Books - New York.

1988, THE LAYS OF BELERIAND, edito da Christopher Tolkien, edizione economica, illustrato, vi, 394 pp. , 21.9 x 13.8 cm., 7.500 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1988, THE RETURN OF THE KING , BEING THE THIRD PART OF THE LORD OF THE RINGS, edizione economica, riveduta, illustrazioni dell’ autore, 456 pp. , 20.9 x 13.5 cm., 40.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1988, THE RETURN OF THE SHADOW, edito da Christopher Tolkien, illustrato da Alan Lee, x, 502 pp. , 22.1 x 14.1 cm., 20.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1988, TOLKIEN A BIOGRAPHY, edizione economica, di Humphrey Carpenter, illustrato con fotografie, xii, 292 pp. , 20.8 x 13.9 cm., 7.500 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1988, UNFINISHED TALES OF NUMENOR AND MIDDLE EARTH, edito da Christopher Tolkien; introduzione, commento e indice di Christopher Tolkien, xiv, 498 pp. , 17.5 x 10.5 cm., Ballantine Books - New 
York.

1988, THE J.R.R. TOLKIEN CALENDAR, disegni di Ted Nasmith, John Howe, Roger Garland e J.R.R. Tolkien, Ballantine Books, New York.

1989, A TOLKIENTREASURY: STORIES, POEMS, AND ILLUSTRATIONS CELEBRATING THE AUTOR AND HIS WORLD, contiene saggio di W.H. Auden, edito da Alida Becker, illustrazioni di Michael Green, illustrazioni a colori di Tim Kirk, 192 pp. 31 cm., Courage Books, Philadelphia, Pa.

1989, OLIPHAUNT , illustrato da Hank Hinton, 12 pp., 15 cm., Contemporary Book, Chicago.

1989, THE HOBBIT or There and Back Again, edizione economica, illustrata da Michael Hague, x, 294 pp. 25.2 x 19.7 cm., 20.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1989, THE HOBBIT, edizione a fumetti, tre volumi, illustrato da David Wenzel, adattato da Charles Dixon e Sean Deming, , Eclipse Books, Forestville, California.

1989, THE HOBBIT, edizione a fumetti, un volume, illustrato da David Wenzel, adattato da Charles Dixon e Sean Deming, , Eclipse Books, Forestville, California.

1989, THE LONELY MOUNTAIN, ristampa del poster del 1974 nel testo: “ A Tolkien Treasury, Courage Books, Philadelphia.

1989, THE TREASON OF ISENGARD, edito da Christopher Tolkien, illustrato da Alan Lee, viii, 504 pp. , 22.1 x 14.1 cm., 12.500 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1989, TREE AND LEAF, include il poema “ Mythopoeia “, con introduzione di Christopher Tolkien, ii, 110 pp. , 20.2 x 12.6 cm., 4000 copie stampate, Houghton Mifflin Company, Boston.

1989, THE J.R.R. TOLKIEN CALENDAR, disegni di Roger Garland, Ballantine Books, New York.


TOLKIEN IN FORMA DI HAIKU (O TANKA) – XLIV PUNTATA


Haiku

Attraverso il Portone

Con un sol balzo
e spargendo i bottoni
rivide il sole.


Thorin (2012)



QUELLO CHE MI PASSA PER LA TESTA SU TOLKIEN


Questa nuova rubrichetta si pone l'obiettivo, tra gli altri, di stimolare un po' di discussione tra i lettori del blog.
Infatti, qui, scriverò quello che mi passa per la testa ogni tanto su Tolkien, sulle sue opere o sul mondo in cui è vissuto, così, senza filtri stilistici, linguistici o moralistici e senza approfondimenti. Prevedo parecchi strafalcioni, e qualche cazzatona, ma ben vengano se stimoleranno una qualche forma di discussione, altrimenti pazienza.

Diciassette giorni alla tanto attesa uscita del film de “Lo Hobbit”. La trepidazione comincia a farsi sentire. Cosa aspettarsi dopo un anno di trailers, commenti, interviste che hanno condizionato in qualche modo la nostra attesa infocando le discussioni ed i forum.
No so dire, non so cosa aspettarmi, mi auguro di poter veder un buon film, piacevole ed evocativo, che non si pieghi troppo alle logiche hollywoodiane (anche se, a mio avviso, l'aspetto dei nani non lascia intravedere nulla di buono) e faccia onore alla penna del nostro amato professore, che, almeno nel caso dello Hobbit, ha voluto scrivere un meraviglioso racconto per ragazzi (dei suoi tempi). Un raconto pieno di significati e di pensieri profondi, perchè Tokien infondeva un po' della sua profondità in ogni cosa che scriveva, ma pur sempre un libro per ragazzi e non per teneger più o meno vampirizzati o licantropizzati dei nostri tempi. Speriamo in bene. Il giudizio è sospeso, ma ci sentiremo presto.....

Chissà cosa mi passerà per la testa domani.....

IL SIGNIFICATO DEI “LEGAMI” NELLA TERRA DI MEZZO


Di Enrico Imperatori
Pubblicato su: Endore n° 14, 2012 (www.endore.it)

Settima Parte


«Sono particolarmente fortunato ad avere un amico come te. Sento, se posso dire una cosa simile, che il nostro rapporto è simile a quello di Rohan e Gondor, e (come sai) da parte mia il patto di Eorl non sarà mai spezzato, e io continuerò sempre ad aver fiducia e a essere grato per la cortesia e la saggezza di Minas Tirith.»
Ronald Tolkien,
lettera a Rayner Unwin, 21 luglio 1967




6. LEGAMI INTESI COME ALLEANZE

In primis, nel Libro II – Capitolo II (Il consiglio di Elrond), si racconta il legame tra popoli, al fine di raggiungere un comune obiettivo, nel caso in specie il concetto di “alleanza” militare. Si narra dell'ultima alleanza tra Elfi e Uomini, quando Sauron fu sconfitto in battaglia e il suo spirito disperso.
Ma furono assaliti da Sauron di Mordor, e si unirono nell'ultima alleanza di Elfi e Uomini, e le schiere di Gil-galad e di Elendil si radunarono ad Arnor”. 1
Invece, nel Libro II – Capitolo III (L'Anello va a sud) si narra poi del legame inteso come alleanza, sempre finalizzata a raggiungere un comune obiettivo, ma non in maniera necessariamente militare. In particolare si parla di alleanze quando si costituisce la compagnia dell'Anello.
«Nove saranno i membri della Compagnia dell'Anello, ed i Nove Viandanti si opporranno ai Nove Cavalieri che sono malvagi.»”. 2
Inoltre, sempre nel Libro II si narra della (follemente) lucida richiesta di Saruman, ormai corrotto al desiderio di potere (divenuto ormai da bianco a multicolore), a Gandalf, di allearsi all'Oscuro Signore:
Ho detto noi, perché così sarà se ti unirai a me. Una nuova Potenza emerge. Inutili sarebbero contro di essa i vecchi alleati e l'antico modo d'agire. Non vi è più alcuna speranza per gli Elfi, o per i Numenoreani morenti. Questa è dunque la scelta che si offre a te, a noi: allearci alla Potenza. Sarebbe una cosa saggia, Gandalf, una via verso la speranza. La vittoria è ormai vicina, e grandi saranno le ricompense per coloro che hanno prestato aiuto. Con l'ingrandirsi della potenza anche i suoi amici fidati s'ingigantiranno; ed i Saggi, come noi, potrebbero infine riuscire a dirigerne il corso, a controllarlo”,. 3
L'inutile lusinga di una via per il potere, che Gandalf (ancora il grigio), ovviamente, non potrà e non vorrà accettare. Gandalf sa infatti leggere nelle parole adulatrici di Saruman, l'ambizione assoluta e la ricerca esclusiva del potere, e conosce che l'unico mezzo per raggiungere tale fine è l'utilizzo dell'Anello del potere, ma sa anche, fin troppo bene, che tale scelta è distruttiva e non porterà che ad un cambio della guardia nel tentativo di dominio del mondo.
Quindi di una nuova alleanza di popoli liberi, uniti contro il malvagio potere crescente, “legati” dal comune intento di guidare, aiutare e proteggere il portatore dell'Anello.
«Gli altri rappresenteranno i rimanenti Popoli Liberi della Terra: Elfi, Nani e Uomini.»”. 4
Ne Il Ritorno del Re si rinsalda l'antico legame, ovvero l'antica alleanza, tra i regni di Gondor e Rohan. Un patto di mutuo soccorso che all'alba di una nuova guerra ridiviene attuale dopo lunghi anni di pace (più o meno armata). Come vedremo non servono suggelli formali a tale alleanza, carte bollate, e riunione di gabinetto, ma la sola urgenza e necessità basta a muovere i re e i condottieri, contro il comune nemico:
Il destino del nostro tempo si deciderà lì innanzi alle mura di Minas Tirith, e se non riusciamo ad arrestare lì la marea, essa inonderà tutte le fertili pianure di Rohan, e persino in questo Forte riparato dalle colline non vi sarà salvezza». «Tetre notizie sono queste», disse Théoden, «eppure in parte previste. Ma di' a Denethor che anche se Rohan non corresse alcun pericolo, esso verrebbe tuttavia in suo aiuto.” 5


1 J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, Libro II – Capitolo II (Il consiglio di Elrond)
2 J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, Libro II – Capitolo III (L'Anello va a sud)
3 J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, Libro II – Capitolo II (Il consiglio di Elrond)
4 Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, Libro II – Capitolo III (L'Anello va a sud)
5 Il Signore degli Anelli, Il Ritorno del Re Libro V – Capitolo III (L'Adunata di Rohan)”.



sabato 10 novembre 2012

Da quando è stata resa nota la prima foto dei nani del film de "Lo Hobbit" mi sono permesso di dire che, a mio avviso, l'aspetto dei nani era troppo poco tolkieniano.
Sono entrato in pochissime discussioni pubbliche su tale tema che, come potrete immaginare, ha tenuto banco in tutti i forum e su tutti i siti specialistici con dottissime argomentazioni, perché non avevo voglia di discutere con una pletora di super esperti di nani. Gente che ha attinto pochissime informazioni dagli scritti di Tolkien e moltissime da quelle dei vari critici, autori specialisti, disegnatori e ....proprie.
In realtà Tolkien non ha mai disegnato i Nani di suo pugno e non ha scritto molto su tale razza, quantomeno sui tratti fisici, almeno non quanto ha scritto sugli elfi o sugli uomini.
Quindi, ogni uno, si è sentito in diritto ed, addirittura, ha sentito il dovere di descrivere esattamente la fisionomia precisa dei nani, legandola, con grande cognizione di causa, a complicate questioni genetiche e araldiche.
Personalmente, ritengo solo che lo Hobbit nasce come racconto per ragazzi dove i nani vengono descritti con barbe e cappucci multicolori e, quindi, pur conoscendo quanto scritto da Tolkien sui nani ne Lo Hobbit e nel Silmarillion  e pur riconoscendo la necessità di PJ di fare un film con nani accattivanti e molto glamour, personalmente non credo arriverò mai ad amarli così come sono stati proposti, perché nel mio immaginario di lettore tolkieniano, i nani, pur se coraggiosi ed eroici (tralasciamo i lati negativi che Tolkien ha inserito a profusione nei suoi scritti) de "Lo Hobbit" dovrebbero essere rustici, goffi, piccoli, brutti e, soprattutto, barbuti.
Ora concluderò con qualcosa di certamente impopolare: anche se Tolkien odiava Walt Disney e i nani di Biancaneve, nel mio immaginario i nani de Lo Hobbit sono (solo di aspetto, beninteso) molto più simili a quelli di Biancaneve che a quelli di PJ.
Credo che PJ avrebbe fatto meglio ad ispirarsi al suo Gimli e, così, avrebbe accontentato (pia illusione)  più o meno tutti.
Buona notte!




"Gandalf? Si è così che mi chiamavano, Gandalf il grigio, era quello il mio nome. Io sono Gandalf il Bianco e ritorno da voi ora al mutare della marea.
Una fase del vostro viaggio è terminata, un'altra inizia, la guerra è giunta a Rohan, dobbiamo andare a Edoras di volata . . . . . . ."


Eccomi, a quasi sette mesi dal mio ultimo accesso, torno. Quasi sette mesi è l'età della mia radiosa figlia Beatrice Yavanna Kementári e non nego che in questo periodo ho avuto altro da fare, ma adesso  rieccomi qui con rinnovato entusiasmo.

Perdonate l'uso certamente improprio della citazione di Gandalf ma mi è parsa carina.


Manca pochissimo all'uscita de "Lo Hobbit" e siamo tutti, almeno noi tolkienani doc, in fibrillazione  e frmente attesa e non potevo esimermi da riaprire anticipatamente il blog nell'attesa di postare gli inevitabili commenti al film. 

Con ciò riprenderò anche le mie rubriche storiche.

Una abbraccio a tutti!




venerdì 13 aprile 2012

CITAZIONE DELLA SETTIMANA: Giovani conservatori

«Si pensa comunemente che di solito i conservatori siano i vecchi, e che gli innovatori siano i giovani. Ciò non è del tutto vero. Il più delle volte, conservatori sono i giovani. I giovani, che han voglia di vivere ma che non pensano e non hanno il tempo di pensare a come si debba vivere, e che perciò si scelgono come modello quel genere di vita che v'era prima di loro.».


Lev Tolstoj in “Il diavolo, in La morte di Ivan Il'ic e altri racconti”, Oscar Mondadori, Milano, 1999



BIBLIOGRAFIA TOLKIENIANA XLIII PARTE

Eccoci all’appuntamento settimanale con la bibliografia. Terminato il ciclo delle opere di Tolkien, e di quelle a lui dedicate, pubblicate in Italia, e ad Oxford sino ad oggi, nonché le opere e le poesie scritte, edite, tradotte o con contributi di Tolkien pubblicate in Gran Bretagna, iniziamo oggi la bibliografia relativa alle opere e poesie scritte, edite, tradotte o con contributi di Tolkien, pubblicate negli U.S.A.
Proseguiamo con il periodo compreso tra il 1985 ed il1987.
La mia bibliografia completa (non solo Italiana) relativa al periodo dal 1966 al 2000 è inclusa nell'interessantissimo libro: "Introduzione a Tolkien" a cura di Franco Manni con illustrazioni di Lorenzo G. Daniele.
Simonelli Editore Milano http://www.simonel.com/ - ISBN 88-86792-39-5 - Pagine 492 - € 25,00
NB: La bibliografia più completa, di tutto ciò che riguarda Tolkien, viene pubblicata periodicamente sulla rivista Endore -
http://www.endore.it/, sempre a cura del nostro instancabile Franco Manni


BIBLIOGRAFIA
1985, J. R. R. TOLKIEN'S LETTERS TO RHONA BEARE, di J.R.R. Tolkien, 20 pp. , 21.6 x 17.9 cm., 95 copie stampate,  The New England Tolkien Society,  St. Louis – MO.


1985, THE HOBBIT or There and Back  Again, di J.R.R. Tolkien, nuova edizione, illustrato dall’ autore, 256 pp.  20.3 x 13.8 cm., Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1985, THE LAYS OF BELERIAND, di J.R.R. Tolkien, edito da Christopher Tolkien, illustrato,  vi, 394 pp. , 22.0 x 14.1 cm., 20.000 copie stampate, Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1985, THE J.R.R. TOLKIEN CALENDAR, disegni di Inger Edelfeldt, Ballantine Books, New York


1986, THE  TWO TOWERS, BEING THE SECOND PART OF THE LORD OF THE RINGS, di J.R.R. Tolkien, ristampa edizione club, illustrazioni dell’ autore,   352 pp., 20.8 x 13.7 cm.,   Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1986, THE BOOK OF LOST TALES, PART ONE, edito da Christopher Tolkien, edizione economica, illustrato,  vi, 298 pp. , 22.1 x 14.2 cm., 20.000 copie stampate, Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1986, THE BOOK OF LOST TALES, PART TWO, di J.R.R. Tolkien, edito da Christopher Tolkien, edizione economica, illustrato,   vi, 26 - 392 pp. , 21.9 x 14.0 cm., 12.500 copie stampate, Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1986, THE FELLOWSHIP OF THE RING, BEING THE FIRST PART OF THE LORD OF THE RINGS, di J.R.R. Tolkien, ristampa edizione club, illustrazioni dell’ autore,  448 pp. , 20.8 x 13.7 cm.,  Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1986, THE RETURN OF THE KING , BEING THE THIRD PART OF THE LORD OF THE RINGS, di J.R.R. Tolkien, ristampa edizione club, illustrazioni dell’ autore,   448 pp. , 20.8 x 13.7 cm., Houghton Mifflin  Company,  Boston.
1986, THE SHAPING OF MIDDLE-EARTH, di J.R.R. Tolkien, edito da Christopher Tolkien, illustrato,  viii, 390 pp. , 22.0 x 14.2 cm., 17.500 copie stampate, Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1986, THE SHAPING OF MIDDLE-EARTH, di J.R.R. Tolkien, edito da Christopher Tolkien, illustrato da John Howe, edizione economica, Del Rey.


1987, J.R.R. TOLKIEN: “ DRAWINGS, WATERCOLORS AND MANUSCRIPTS FROM THE HOBBIT “, poster per l’ esibizione, Haggerty Museum of Art , Marquette University, Milwaukee – Wisconsin.


1987, J.R.R. TOLKIEN: THE HOBBIT DRAWINGS, WATERCOLORS, AND MANUSCRIPTS, catalogo di una esposizione con descrizione e riproduzione  di cartoline e disegni da: “ Lo Hobbit “, Patrick & Beatrice Haggerty Museum of Art, Marquette University, Milwaukee – Wisconsin.


1987, THE  TWO TOWERS, BEING THE SECOND PART OF THE LORD OF THE RINGS, di J.R.R. Tolkien, edizione corretta, illustrazioni dell’ autore,   352 pp., 22.0 x 14.2 cm., Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1987, THE FELLOWSHIP OF THE RING, BEING THE FIRST PART OF THE LORD OF THE RINGS, di J.R.R. Tolkien, edizione corretta, illustrazioni dell’ autore,  viii, 424 pp. , 21.9 x 14.1 cm.,  Houghton Mifflin  Company,  Boston


1987, THE HOBBIT or There and Back  Again, di J.R.R. Tolkien, edizione del cinquantenario, illustrato dall’ autore, xvi, 320 pp. , 22.1 x 14.1 cm., 15.000 copie stampate, Houghton Mifflin Company,  Boston.


1987, THE LORD OF THE RINGS , di J.R.R. Tolkien, edizione da collezione con copertina rossa, riveduta con cofanetto,  illustrazioni dell’ autore, x, 1218 pp., 23.5 x 15.2, Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1987, THE LOST ROAD AND OTHER WRITINGS, di J.R.R. Tolkien, edito da Christopher Tolkien, illustrato,  viii, 456 pp. , 22.1 x 14.2 cm., 15.000 copie stampate, Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1987, THE RETURN OF THE KING , BEING THE THIRD PART OF THE LORD OF THE RINGS, di J.R.R. Tolkien, edizione corretta, illustrazioni dell’ autore,   440 pp. , 22.1 x 14.2 cm., Houghton Mifflin  Company,  Boston.


1987, THE J.R.R. TOLKIEN CALENDAR, disegni di Ted Nasmith, John Howe, Roger Garland eAlan Lee, Ballantine Books, New York.

TOLKIEN IN FORMA DI HAIKU (O TANKA) – XLIII PUNTATA

Tanka

Ritorno alla Contea

La calda estate
accolse il ritorno
del redivivo,
ma per sempre persa fù
la reputazion sua.


Thorin (2012)

QUELLO CHE MI PASSA PER LA TESTA SU TOLKIEN

Questa nuova rubrichetta si pone l'obiettivo, tra gli altri, di stimolare un po' di discussione tra i lettori del blog.
Infatti, qui, scriverò quello che mi passa per la testa ogni tanto su Tolkien, sulle sue opere o sul mondo in cui è vissuto, così, senza filtri stilistici, linguistici o moralistici e senza approfondimenti. Prevedo parecchi strafalcioni, e qualche cazzatona, ma ben vengano se stimoleranno una qualche forma di discussione, altrimenti pazienza.

Direi che sarebbe ora di dare un bel taglio alla marea di libri sulla vita, sui gusti, sugli interessi e sui cazzi di Tolkien.
Ben vengano le opere di qualsiasi tipo sulle sue opere, siano esse critiche, di approfondimento, o anche semplicemente ispirate ad esse, ma, vi prego, basta con le analisi psicosociobioantropoecc.
Manca solo un buon libro in brossura che raccolga le radiografie e gli esiti degli esami del sangue del buon Tolkien e poi ci sarà davvero tutto.
Ma tutti questi autori credono davvero di sapere con certezze e documentare con chiarezza se Tolkien fosse buono, cattivo, ambientalista, futurista, economista, militarista, comunista, avanguardista, franchista, giuslavorista, estetiSTA e quant'altro.
Francamente credo che leggendo una qualsiasi biografia tra le tante pubblicate e, soprattutto, le lettere di Tolkien (unico testo veramente illuminante sui suoi pensieri, anche più intimi), si possa dire di conoscere a sufficienza Tolkien senza fargli un ecografia e usare il siero della verità.
Cari i miei autori, continuate a studiare e approfondire le opere di Tolkien, attività lodevole, addentrandovi in “quanto” di Tolkien si possa rintracciare in tali testi, lasciando stare questioni e analisi esoteriche e politiche. Lasciamolo riposare in pace eccheccazzo.

Chissà cosa mi passerà per la testa domani.....

IL SIGNIFICATO DEI “LEGAMI” NELLA TERRA DI MEZZO

IL SIGNIFICATO DEI “LEGAMI” NELLA TERRA DI MEZZO


Di Enrico Imperatori
Pubblicato su: Endore n° 14, 2012 (www.endore.it)

Sesta Parte


«Sono particolarmente fortunato ad avere un amico come te. Sento, se posso dire una cosa simile, che il nostro rapporto è simile a quello di Rohan e Gondor, e (come sai) da parte mia il patto di Eorl non sarà mai spezzato, e io continuerò sempre ad aver fiducia e a essere grato per la cortesia e la saggezza di Minas Tirith.»
Ronald Tolkien,
lettera a Rayner Unwin, 21 luglio 1967




5. LEGAMI MAGICI E DI POTERE


Un nuovo concetto di legame si presenta nel Libro I – Capitolo VIII (Nebbia sui Tumulilande), quello del vincolo indotto dagli incantesimi.
Gli incantesimi possono infatti “legare” ma, anche, liberare dai vincoli.
Si contrappone qui l'incantesimo dello spettro dei tumuli che imprigiona,
“.......................
Nel vento nero le stelle anch'esse moriranno,
Ed essi qui sull'oro ancora giaceranno,
Finché l'oscuro signore non alzerà la mano
Sulla terra avvizzita e sul mare inumano.” [1]
all'incantesimo di Tom Bombadil che, viceversa, rende liberi.
“Quando ebbe pronunciato le ultime parole, si udì un grido e il lato della stanza che dava sull'interno del tumulo crollo con gran fragore. ….......... «Vieni, amico Frodo», disse Tom. «Usciamo da qui, andiamo sull'erba fresca»” [2]
Nel Libro II – Capitolo V (Il ponte di Khazad Dûm) vi è un passo molto interessante, che rappresentando lo scontro tra Gandalf ed il Balrog narra di potenti ed antichi legami.
“«Sono un servitore del fuoco segreto, e reggo la fiamma di Anor. Non puoi passare. A nulla ti servirà il fuoco oscuro, fiamma di Udûn. Torna nell'ombra! Non puoi passare».” [3]
Si rappresenta il legame di Gandalf con il fuoco segreto, la fiamma di Anor, che si contrappone al legame del Balrog con il fuoco oscuro, la fiamma di Udûn.
Una contrapposizione che, come detto, richiama a poteri superiori ed ancestrali. Legami ultraterreni che richiedono qualche chiarimento, ovvero:
- “La Fiamma Imperitura o Fuoco Segreto è, nelle opere di J.R.R. Tolkien, l'essenza divina di Eru Ilúvatar, lo spirito divino di cui sono animate le creature della terra di Arda. Tale "Fiamma" possiede anche, per sua stessa natura, la capacità di conferire esistenza a pensieri e sensazioni.”
- "Fuoco Oscuro, Fiamma di Udûn". Nel mondo immaginario creato da J.R.R. Tolkien, Utumno (chiamata anche Udûn in Sindarin) è la prima fortezza di Melkor nel nord della Terra di mezzo.” [4]
Questo passo quindi, attraverso il legame  tra Gandalf ed il fuoco segreto, spiega ai lettori la statura del personaggio.  Gandalf, nientedimeno che legato alle divinità di Aman, uno spirito di natura divina “legato” direttamente a Eru Ilúvatar, l'Uno, il creatore.
Questo particolare legame suggerisce anche al lettore meno esperto che Gandalf non è solo un folcloristico stregone, ma bensì, una divinità di grande potere.
Allo stesso modo si intuisce che il Balrog è un avversario formidabile, in quanto il legame con il fuoco oscuro, lo colloca agli albori del tempo, al servizio anch'esso di una divinità, seppure malvagia e corrotta.
Sempre in questa sezione, anche se forse non del tutto propriamente, voglio inserire un interessante riferimento ad una combinazione di legami di razze e di potere che si rintraccia ne: Le Due Torri. Sto parlando del legame brutale ed inscindibile tra diverse razze di orchi (diverse ma simili nei tratti fondamentali: bestialità, insensibilità e inciviltà, tra gli altri) ed i propri signori e padroni che esercitano su di essi un azione di potere assoluto, ed ai quali però, tali esseri dimostrano una insensata sorta di fedeltà.
Per spiegare meglio si riporta la conversazione tra gli orchi, custodi (e carcerieri) di Merry e Pipino:
“«Potrei riferire ciò ch'è stato detto. I prigionieri NON devono essere frugati né derubati: sono questi i miei ordini». «E anche i miei», soggiunse la voce bassa ed irosa. «Vivi, e nello stato in cui sono stati catturati: guai a torcer loro un capello. Ecco i miei ordini». «Ma non i nostri!», disse una delle prime voci. «Siamo venuti sin qui dalle Miniere per ammazzare, e per vendicare il nostro popolo. Voglio uccidere e poi tornare al Nord».
«E allora continua pure a volere», grugnì la voce irosa. «Io sono Uglúk. Io comando. Io torno a Isengard per la via più breve». «Credi forse che Saruman sia il capo o il Grande Occhio?», disse la voce malvagia. «Noi dobbiamo tornare immediatamente a Lugbúrz».
…............. «.........Noi siamo i servitori di Saruman il Saggio, la Bianca Mano: la Mano che dà carne umana da mangiare. …........«Hai parlato più del necessario, Uglúk», sogghignò la voce malvagia. «Vorrei sapere che cosa ne penserebbero a Lugbúrz. ….......ed io, Grishnákh, dico questo: Saruman è un pazzo, uno sporco pazzo traditore. Ma il Grande Occhio lo sorveglia»”.[5]
Ancora sul potere di “legare” un essere ad un altro con la persuasione e la magia. Il maestro in tale arte è certamente Saruman “il bianco”, o meglio, dovremmo dire, il multicolore. Ebbene, il capo dell'ordine degli Istari, smascherato nel suo intento di acquisire potere e trattare, addirittura, con Sauron in persona, prova ad esercitare il suo antico potere ai danni di re Theoden e di Gandalf, ma senza esito positivo. Infatti, Gandalf, ritornato dal suo viaggio iniziatico, non è più il grigio, ma, ora, è divenuto lui il bianco e su di lui il potere di “legare” o adulare non ha più alcuna efficacia. Ecco alcuni passi significativi a tale riguardo:
“«No», disse Aragorn. «Un tempo era degno della fama che godeva. La sua sapienza era profonda, il suo pensiero ingegnoso, e le sue mani straordinariamente abili; inoltre aveva il potere d'influenzare la volontà altrui. Sapeva persuadere i saggi e scoraggiare la gente dappoco. È un potere che certamente possiede ancora. Pochi sono, nella Terra di Mezzo, coloro che  potrebbero senz'alcun rischio rimanere soli a discuter con lui, anche dopo questa disfatta. Gandalf, Elrond e forse Galadriel, ora che la perfidia di lui è stata messa a nudo; ma pochissimi altri».” [6]
E ancora:
«Non ti ho dato il permesso di andartene», disse Gandalf aspramente. «Non ho finito. Sei diventato uno stolto, Saruman, eppur pietoso. Avresti potuto abbandonare follia e malvagità ed essere utile a qualcosa. Ma hai scelto di rimanere, rimuginando sulla fine dei tuoi vecchi intrighi. Resta dunque! Ma ti avverto, non ti sarà facile trovare un'altra via d'uscita. A meno che le oscure mani dell'Est non si allunghino esse stesse per afferrarti e trascinarti via. Saruman!», gridò, ed il potere e l'autorità della sua voce aumentarono ancora. «Osserva, io non sono Gandalf il Grigio che tu tradisti. Sono Gandalf il Bianco, ritornato dalla morte. Ora tu non hai più colore, e io ti espello dall'ordine e dal Consiglio ». [7]
Infine, una nuova forma di legame  magico che si rintraccia nell'ultimo volume de Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re  è quella che lega i morti al “purgatorio” terreno, sino all'espiazione delle loro colpe per un giuramento non mantenuto. Un sapiente miscuglio di cattolicesimo e paganesimo.
Parrebbe strano che il cattolicissimo Tolkien abbia introdotto tale aspetto nel romanzo; anche se, a mio avviso, non si è trattato che di un espediente spettacolare per risolvere una questione piuttosto scomoda.
Ovvero, la soluzione di una grande battaglia a favore “delle forze del bene” che, altrimenti, viste le forze in campo, avrebbe dovuto ragionevolmente vedere soccombere quel bene che doveva uscirne vittorioso. Sto parlando della battaglia dei campi del Pelennor alle porte di Minas Tirith:
“Un vento gelido come il respiro di fantasmi veniva dalle montagne. Aragorn smontò e in piedi, accanto alla Roccia, gridò con voce possente: «Fedifraghi, perché siete venuti?». Si udì una voce rispondergli nella notte come da molto lontano: «Per mantenere il nostro giuramento ed avere pace». Allora Aragorn disse: «È giunta infine l'ora. Io ora vado a Pelargir sull’Anduin, e voi mi seguirete. E quando da questa terra saranno stati spazzati via i servitori di Sauron, considererò mantenuto il giuramento ed avrete pace e riposo eterno. Perché io sono Elessar, l'erede d'Isildur di Gondor».”. [8]


[1] J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, Libro I – Capitolo VIII (Nebbia sui Tumulilande
[2] J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, Libro I – Capitolo VIII (Nebbia sui Tumulilande)
[3] J.R.R. Tolkien,  Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, Libro II – Capitolo V (Il ponte di Khazad Dûm)
[4] Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
[5] J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Le Due Torri Libro III – Capitolo III (Gli Uruk-Hai)
[6] J.R.R. Tolkien,  Il Signore degli Anelli, Le Due Torri Libro III – Capitolo IX (Relitti e Alluvioni)
[7] J.R.R. Tolkien,  Il Signore degli Anelli, Le Due Torri Libro III – Capitolo X (La Voce di Saruman)”.
[8] J.R.R. Tolkien,  Il Signore degli Anelli, Il Ritorno del Re Libro V – Capitolo II (Il Passaggio della Grigia Compagnia)

NOTIZIE INTERESSANTI DAL WEB

Dal floridissimo e vivacissimo blog “Sentieri Tolkieniani” ricevo e volentieri pubblico:

LE DOMENICHE DI TOLKIEN: TOLKIEN FABBRO DI MILLE STORIE
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SENTIERI TOLKIENIANI A TORINO COMICS 2012
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Ricevo e volentieri pubblico:

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