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domenica 1 aprile 2012

QUELLO CHE MI PASSA PER LA TESTA SU TOLKIEN

Questa nuova rubrichetta si pone l'obiettivo, tra gli altri, di stimolare un po' di discussione tra i lettori del blog.
Infatti, qui, scriverò quello che mi passa per la testa ogni tanto su Tolkien, sulle sue opere o sul mondo in cui è vissuto, così, senza filtri stilistici, linguistici o moralistici e senza approfondimenti. Prevedo parecchi strafalcioni, e qualche cazzatona, ma ben vengano se stimoleranno una qualche forma di discussione, altrimenti pazienza.

Mi è capitato di sentire alcune persone affermare che la lettura de “Lo Hobbit” non è adatta a loro in quanto trattasi di letteratura per bambini, e, però, di non apprezzare nemmeno la letture de “Il Silmarillion” in quanto troppo complicato e specialistico. Ovvero l'unico romanzo apprezzabile è “Il Signore degli Anelli”. Mi chiedo cosa avrebbero pensato de: “Le Lettere di Babbo Natale”, o “Roverandom”, accostati ai “”Racconti Incompiuti di Númenor e della Terra-di-mezzo”. Eppure sono opere dello stesso autore. Non credevo fosse possibile amare “Il Signore degli Anelli” senza amare “Lo Hobbit”, e mi sembra ancora più strano leggere “Il Signore degli Anelli”, senza interessarsi di cosa è successo prima. Ma forse è solo una deformazione da maniaci. Solo che, per me, tutti i libri di Tolkien sono legati dalla stessa magia e quindi non riesco a capire come si possa apprezzarne solo uno, tralasciando gli altri. Certamente l'operazione cinematografica commerciale legata allo Hobbit farà interessare molte persone al Silmarillion ed agli altri libri sulle ere precedenti a quella ove si svolgono le vicende del “Signore degli Anelli” e forse, questo, riuscirà a far scoprire la magia della lettura di Tolkien a nuovi “appassionati”.

Chissà cosa mi passerà per la testa domani.....

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