Failtè

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sabato 28 maggio 2011

CITAZIONE DELLA SETTIMANA

Proclama del principe Charles Edward, III Parte di IV
«"Tutto questo noi saremo pronti a confermare nel nostro primo parlamento, in cui noi promettiamo di approvare qualsiasi atto o atti che saranno ritenuti necessari per garantire ogni privato cittadino nel pieno possesso della sua libertà e proprietà, per promuovere il commercio, per alleviare i poveri, e stabilire il benessere generale e la tranquillità della nazione. In tutti questi casi noi siano completamente risoluti ad agire sempre con il consiglio dei nostri parlamenti, e non far valere nessuno dei nostri titoli, tanto quanto quello del padre comune della nostra gente, e che saremo sempre pronti a dimostrare di essere noi stessi attraverso i nostri sforzi per promuovere la felicità e la tranquillità di tutti i nostri sudditi. E saremo particolarmente solleciti a risolvere, incoraggiare e mantenere l'industria nazionale della pesca e della biancheria, in quanto siamo consapevoli che ciò può essere di vantaggio ad essa, e che ci auguriamo siano compiti di poter assolvere.

"Quanto a coloro che dovranno apparire più significativamente ferventi per il recupero dei nostri giusti diritti e la prosperità del loro paese, sarà nostro dovere premiarli secondo i loro rispettivi gradi e meriti. E noi in particolar modo promettiamo, come suddetto, il nostro pieno, libero e completo perdono a tutti gli ufficiali, soldati e marinai, ora impegnati nel servizio dell'usurpatore, sia di mare che di terra, a condizione che a seguito della pubblicazione della presente sentenza, e prima di impegnarsi in qualsiasi lotta o battaglia contro le nostre forze, essi desiderino chiudere il detto servizio ingiusto e illegittimo, e tornare al loro dovere, nel qual caso noi pagheremo tutti gli arretrati che essi avranno in quel momento a credito dall'usurpatore, noi garantiremo agli ufficiali gli stessi incarichi che essi svolgono, se non superiore, e per tutti i soldati e i marinai una gratificazione in pagamento corrispondente a un anno intero per aver avuto la sfrontatezza nel ritornare al nostro servizio.

"Inoltre promettiamo e dichiariamo, che i vassalli che non avranno alcun riguardo per la nostro presente dichiarazione e ostinatamente persevereranno nella loro ribellione, perderanno qualsiasi pretesa alla nostra reale clemenza e saranno rilasciati da ogni obbligo al quale sono stati precedentemente legati, ma per poter avere garantite sovvenzioni e statuti delle loro terre, che saranno acquisite immediatamente dalla corona, dovranno, a seguito della pubblicazione di questa nostra dichiarazione reale, dichiararsi apertamente per noi, unirsi di cuore alla causa del loro paese.
».

Carlo Edoardo Luigi Giovanni Casimiro Silvestro Maria Stuart, detto anche Bonnie Prince Charlie o il Giovane Pretendente (Roma, 31 dicembre 1720Roma, 31 gennaio 1788), discendente del casato degli Stuart, figlio di Giacomo Edoardo Stuart; Re di Scozia, autonominatosi, come Giacomo VIII di Scozia dal 1745 al 1746, fu conosciuto anche come Carlo III d'Inghilterra e Scozia. (*)

Proclama del principe Charles Edward, letto dal Marchese di Tullibardine, in occasione del dispiegamento del suo stendardo a Glenfinnan (**) (19 agosto 1745).




(*) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(**) Glenfinnan è un paese situato nella regione di Lochaber, nelle Highlands, la regione degli altopiani della Scozia. Sorge all'estremità settentrionale del Loch Shiel, ai piedi del Glen Finnan.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

PS: la traduzione dal testo originale è mia e, pertanto, considerata la mia scarsa dimestichezza con la lingua inglese, nonché l’utilizzo di parole desuete nel testo originale, deve essere considerata liberamente tratta dall’originale.


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