Failtè

FAILTE'

martedì 29 gennaio 2013

QUELLO CHE MI PASSA PER LA TESTA SU TOLKIEN


QUELLO CHE MI PASSA PER LA TESTA SU TOLKIEN – LO HOBBIT, UN FILM A LUNGO ATTESO (ANCORA SU FILM E RECENSIONI)

Questa nuova rubrichetta si pone l'obiettivo, tra gli altri, di stimolare un po' di discussione tra i lettori del blog.
Infatti, qui, scriverò quello che mi passa per la testa ogni tanto su Tolkien, sulle sue opere o sul mondo in cui è vissuto, così, senza filtri stilistici, linguistici o moralistici e senza approfondimenti. Prevedo parecchi strafalcioni, e qualche cazzatona, ma ben vengano se stimoleranno una qualche forma di discussione, altrimenti pazienza.

Ancora qualche pensiero sul film, in risposta alla interessantissima recensione (http://www.jrrtolkien.it/2013/01/05/il-film-di-peter-jackson-ecco-una-nuova-recensione-2/) del mio caro amico Franco Manni, autorevolissimo conoscitore ed estimatore di Tokien e della sua opera:
Carissimo Franco,
complimenti per la bella recensione che, oltre ad essere molto interessante, condivido in gran parte. Mi soffermo solo un momento sulla questione dei “bidelli” in quanto, come ben sai, io lo sono stato ai tempi dell’uscita della trilogia del SDA (però consentimi, sarò stato forse un po’ supponente, ma meschino di certo no). Ad oggi ho ammorbidito molto le mie posizioni oltranziste. Sarà la vecchiaia, non so, ma in questi anni mi sono reso conto che l’opera cinematografica di P.J. ha una sua specificità e vita propria e non può, oltre che non deve, essere legata in maniera troppo radicale al testo di Tolkien. Certo, non posso negare che, probabilmente a causa delle innumerevoli letture del testo di Tolkien, inconsciamente, ogni volta che vi è stata una variazione cinematografica rispetto al testo ho avuto un piccolo sussulto, ma senza alcuna conseguenza. In fondo, ripensando bene alle mie esperienze simi a questa, ma extra-Tolkieniane, mi sovviene che la serie televisiva che, sin da piccolo - ed ancora oggi - mi ha fatto palpitare il cuore è quella di: “Sandokan” , che praticamente ha poco o nulla a che vedere con il testo originale di Salgari, che egualmente apprezzo.
In conclusione affermo che il film mi è piaciuto molto ed ho apprezzato le numerose trovate e gli espedienti cinematografici ideati da P.J..
Su una sola cosa però torno ad essere oltranzista è, per comodità…. e pigrizia, cito la mia prima recensione (scritta di getto dopo aver visto la prima volta il film) che ho pubblicato sul mio blog:
“Su un punto però non posso soprassedere, ed è un peccato che sia intervenuto a guastare il film proprio alla fine, come ho detto, dopo 2 ore e 50 di film davvero godibile: l'improbabile (per usare un eufemismo) intervento eroico di Bilbo in aiuto ti Thorin nella parte afferente il capitolo “Dalla padella nella brace”.
Ma perché P.J. deve sempre metterci del suo anche quando non serve a nulla. Bilbo non è mai eroico, almeno sino alla battaglia dei cinque eserciti, ovvero al suo epilogo.
Il racconto de “Lo hobbit” è proprio così: un racconto dove l'epicità degli eventi e l'eroicità dei personaggi cresce con l'avanzare del racconto e, a questo punto del racconto, Bilbo è pressappoco un codardo (possiamo dirlo senza offendere nessuno).
Bilbo si dimostrerà abbastanza coraggioso con i ragni di Bosco atro, abbastanza scaltro e fortunato con gli Elfi silvani, ancora certamente coraggioso, anche se altrettanto certamente incosciente con Smaug, ma quasi sempre abbastanza imbranato e certamente, mai eroico, almeno, come ho detto, fino alla fine del romanzo, prima della battaglia dei cinque eserciti (anche se, a mio avviso, in questo caso si dimostra più diplomatico che eroico, ma su questo si può discutere).
Ma come ti viene in mente caro P.J. di far balzare il povero e piccolo Bilbo impaurito contro un orco come Azog (che, tra l'altro, come ho detto, doveva essere uno zombie) armi in pugno. E' impossibile. Bilbo, non lo avrebbe mai fatto a questo punto del suo viaggio, è più probabile che si sarebbe rintanato in un buco tremante e gemente.
Apparentemente non si capisce che bisogno ci fosse di tutto ciò. Azzardo l'unica spiegazione che riesco a darmi: il film stava progredendo benissimo, ma, probabilmente, dovendo rendere digeribile l'interruzione della vicenda nel malo modo in cui si interrompe, in quanto la prima parte del film stava volgendo al termine senza una fine vera a e propria (perché parliamoci chiaro non è un racconto da tramutare in una trilogia) P.J. ha pensato bene di buttarci dentro una bella scena epica ed eroica, forse per invogliare gli spettatori a vedere quali gesta altrettanto eroiche compirà Bilbo nella seconda e nella terza parte del film. Può essere, ma, secondo me, si tratta comunque di una operazione del tutto inutile oltre che fastidiosa ed irritante.”
Inoltre, aggiungo ora: operazione poco rispettosa dell’opera di Tolkien.
Se vorrai, aspetto trepidante un tuo commento che, come di certo sai, trovo sempre estremamente competente ed autorevole.
Con affetto.
Enrico


Chissà cosa mi passerà per la testa domani.....

Nessun commento:

Posta un commento