Questa
nuova rubrichetta si pone l'obiettivo, tra gli altri, di stimolare un
po' di discussione tra i lettori del blog.
Infatti,
qui, scriverò quello che mi passa per la testa ogni tanto su
Tolkien, sulle sue opere o sul mondo in cui è vissuto, così, senza
filtri stilistici, linguistici o moralistici e senza approfondimenti.
Prevedo parecchi strafalcioni, e qualche cazzatona, ma ben vengano
se stimoleranno una qualche forma di discussione, altrimenti
pazienza.
Ho
visto il film de Lo Hobbit di P.J.. L'ho visto in 3D. Andrò a vederlo in 2D, ma
poco importa, non intendo addentrarmi su sentieri che non mi sono congeniali,
come quelli della tecnica cinematografica che non conosco. Dal punto di vista
della tecnica posso solo dire che, sino ad ora, avevo apprezzato il 3D solo per
le animazioni e mai per i film, ma ora mi ricredo perché Lo Hobbit in 3D mi è
piaciuto molto e trovo che tale tecnica abbia accresciuto il phatos e la
godibilità dello spettacolo, senza stancare mai.
L'ho
affrontato con grande trepidazione dopo anni di attesa. Mi aspettavo di dover
scrivere fiumi di critiche, come fu per Il Signore degli Anelli, ma in fondo
non è così.
In
realtà il film mi è piaciuto molto e, dall'inizio, fino quasi al termine è
stato un crescendo di piacevolezza.
Trovo
che P.J. Abbia cercato di dare al film un tono di leggerezza, tipico della
prima parte del romanzo. E questo è già apprezzabile e motivo di merito per il
regista.
Peccato
però che il buon P.J. abbia voluto guastare 2 ore e 50 minuti di buon film con
gli ultimi, pessimi, 6 minuti. Ovviamente quando parlo di “guastare” o di “buon
film” mi riferisco sempre all'aderenza del film all'opera di Tolkien. Adesso
non aggreditemi, lo so che è solo un film e non un racconto, lo so che P.J. ci
ha messo del suo e non dubito che abbia fatto del suo meglio e so benissimo che
chi non ha letto il romanzo sarà rimasto probabilmente soddisfatto, ma su
alcune cose non si può davvero transigere.
Vedrete
di seguito che non mi soffermo su dettagli apparentemente insignificanti, che,
anche se per me sono importanti, mi rendo conto che possano essere sacrificati
per le logiche cinematografiche, ma su altre cose non si può e non si deve
transigere, perché snaturano l'origine del film, ovvero il romanzo da cui è
tratto e,di conseguenza, l'idea del suo autore.
Orbene,
veniamo ai fatti, come ho detto il film mi è piaciuto nel suo complesso, e
trovo alcune parti entusiasmanti. Posso soprassedere su alcune imprecisioni di
poco conto (ce ne sono a decine che non starò a citare) e anche su altre un po'
più importanti quali: l'aspetto poco nanesco (in senso tolkieniano per Lo
Hobbit) di alcuni nani; sul fatto che un nano sia almeno apparentemente
sessualmente ambiguo e il grande orco un cicisbeo (potrebbe anche dipendere dal
doppiaggio, non saprei); sull'aspetto troppo serioso degli elfi di Granburrone;
sul modo in cui Bilbo perde i bottoni e sul fatto che le aquile siano mute.
Posso
soprassedere, con un po' di sforzo, anche su alcuni punti di maggior rilievo
quali: la presenza un po' troppo pressante di Azog, che avrebbe dovuto essere
morto e putrefatto e, quindi, eccessivamente presente nel film; sul ruolo
improbabilmente protagonista di Bilbo con i Troll; sull'aspetto del povero
Radagast, che, è vero, risulta simpatico e folkloristico anche se un po'
patetico, ma pur sempre privo di qualsiasi dignità che, viceversa, non può
mancare in un entità angelica quale è (pur se in grado di parlare con gli
animali non per questo deve essere un animale egli stesso). Su un punto però
non posso soprassedere, ed è un peccato che sia intervenuto a guastare il film
proprio alla fine, come ho detto, dopo 2 ore e 50 di film davvero godibile:
l'improbabile (per usare un eufemismo) intervento eroico di Bilbo in aiuto ti
Thorin nella parte afferente il capitolo “Dalla padella nella brace”.
Ma
perché P.J. deve sempre metterci del suo anche quando non serve a nulla. Bilbo
non è mai eroico, almeno sino alla battaglia dei cinque eserciti, ovvero al suo
epilogo.
Il
racconto de “Lo hobbit” è proprio così: un racconto dove l'epicità degli eventi
e l'eroicità dei personaggi cresce con l'avanzare del racconto e, a questo
punto del racconto, Bilbo è pressappoco un codardo (possiamo dirlo senza
offendere nessuno).
Bilbo
si dimostrerà abbastanza coraggioso con i ragni di Bosco atro, abbastanza
scaltro e fortunato con gli Elfi silvani, ancora certamente coraggioso, anche
se altrettanto certamente incosciente con Smaug, ma quasi sempre abbastanza
imbranato e certamente, mai eroico, almeno, come ho detto, fino alla fine del
romanzo, prima della battaglia dei cinque eserciti (anche se, a mio avviso, in
questo caso si dimostra più diplomatico che eroico, ma su questo si può discutere).
Ma
come ti viene in mente caro P.J. di far balzare il povero e piccolo Bilbo
impaurito contro un orco come Azog (che, tra l'altro, come ho detto, doveva
essere uno zombie) armi in pugno. E' impossibile. Bilbo, non lo avrebbe mai
fatto a questo punto del suo viaggio, è più probabile che si sarebbe rintanato
in un buco tremante e gemente.
Apparentemente
non si capisce che bisogno ci fosse di tutto ciò. Nessuno! Azzardo l'unica
spiegazione che riesco a darmi: il film stava progredendo benissimo, ma,
probabilmente, dovendo rendere digeribile l'interruzione della vicenda nel malo
modo in cui si interrompe, in quanto la prima parte del film stava volgendo al
termine senza una fine vera a e propria (perchè parliamoci chiaro non è un racconto
da tramutare in una trilogia) P.J. ha pensato bene di buttarci dentro una bella
scena epica ed eroica, forse per invogliare gli spettatori a vedere quali gesta
altrettanto eroiche compirà Bilbo nella seconda e nella terza parte del film.
Può essere, ma, secondo me, si tratta comunque di una operazione del tutto inutile
oltre che fastidiosa ed irritante.
Infine, per quanto riguarda
gli elogi, oltre a quelli generali che ho già fatto, trovo molto belle e
spettacolari le scene riguardati in nani a casa Baggins, la fuga dalle caverne
degli orchi e la scena dagli indovinelli nell'oscurità. Per la cronaca:
Gollum-Serkis sempre grandiosi e, senza tema di offendere qualche fan accanito
di Musy (indiscutibilmente bravissimo, ma morto), trovo che il lavoro di
Proietti sia stato davvero ottimo e non faccia rimpiangere il suo predecessore.
Chissà
cosa mi passerà per la testa domani.....
Nessun commento:
Posta un commento