Failtè

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venerdì 5 agosto 2011

QUELLO CHE MI PASSA PER LA TESTA SU TOLKIEN

Questa nuova rubrichetta si pone l'obiettivo, tra gli altri, di stimolare un po' di discussione tra i lettori del blog.
Infatti, qui, scriverò quello che mi passa per la testa ogni tanto su Tolkien, sulle sue opere o sul mondo in cui è vissuto, così, senza filtri stilistici, linguistici o moralistici e senza approfondimenti. Prevedo parecchi strafalcioni, e qualche cazzatona, ma ben vengano se stimoleranno una qualche forma di discussione, altrimenti pazienza.

Mi ricollego alla citazione di questa settimana, ed in particolare al passo: “Alla zona nord ovest dell'Europa, dove io (e gran parte dei miei antenati) ho vissuto, sono affezionato, come ogni uomo è affezionato alla propria patria. Amo la sua atmosfera, e conosco la sua storia e le sue lingue più di quanto non conosca quelle delle altre parti del mondo; ma non è “sacra”, ne esaurisce tutto il mio interesse e tutto il mio affetto.”, per sfatare, smitizzare, demonizzare, ancora una volta (e non sarà l'ultima), il falso, e ormai smascherato, presupposto secondo il quale Tolkien e la sua opera debbano essere ricondotti o associati, da qualche ottuso, a idee o ideali di “santa patria e nordiche” virtù!
In realtà, pur non condividendo l'affermazione di Tolkien che ogni uomo debba essere necessariamente affezionato alla propria patria, anche se, nella maggior parte dei casi vi è senz'altro un legame, magari anche solo nostalgico e legato alle esperienze (positive o negative ) vissute, mi piace pensare che la patria non si debba, mai, ritenere “sacra”.

Chissà cosa mi passerà per la testa domani.....

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